Workshop di fotografia artistica sull’utilizzo delle immagini “ritrovate” – ON LINE
Data / Ora
Date(s) - 19/01/2022
20:30 - 22:00
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C’è in atto in questi ultimi anni la tendenza del recupero e della rielaborazione di foto vintage, generalmente sono immagini in bianco e nero che vengono rielaborate dagli artisti con tecniche per lo più analogiche al fine di ricontestualizzare l’opera. La “rielaborazione” non è nulla di nuovo perché rappresenta una costante che appartiene a gran parte della produzione artistica. Spesso vengono utilizzate le vecchie fotografie degli album di famiglia, lavorando quindi non solo su un piano artistico bensì personale ed intimo.
Vi siete mai fermati ad osservare una fotografia del vostro album di famiglia con particolare attenzione e consapevolezza? A volte si scoprono dettagli o particolari ai quali non avete mai fatto caso. Secondo Roland Barthes, il punctum, è un elemento all’interno della fotografia che attrae o ferisce, punge; in sostanza che attira la nostra attenzione. Spesso il punctum è un dettaglio, un oggetto parziale all’interno della fotografia che ha la capacità di sconvolgere l’intera lettura dell’immagine. Perché lì, dove un particolare ci attrae, esiste la possibilità di cogliere qualcosa di inaspettato che ci appartiene. Questo particolare elemento solleva domande alle quali necessitano risposte e che ognuno ha già dentro di sé.
In questo laboratorio la fotografia (immagini ritrovate) sarà utilizzata come mediatore in funzione della narrazione autobiografica.
Attraverso il processo creativo stimolato dall’utilizzo delle vecchie immagini fotografiche e della loro elaborazione analogica e di altre altre tecniche artistiche come il collage e il disegno intuitivo, i ricordi, le emozioni e i sentimenti del passato verranno ricollocati nel presente per ritrovare una nuova dimensione; quella della consapevolezza.
“In sé la foto non è affatto animata, però essa mi anima: e questo è appunto ciò che fa ogni avventura”
Rolan Barthes
A chi è destinato
A tutti coloro che amano la fotografia ma non necessariamente fotografi. Non scatteremo immagini ma utilizzeremo delle fotografie già esistenti. Il focus del laboratorio è entrare in contatto con se stessi attraverso l’osservazione “meditativa” delle fotografie e la loro rielaborazione artistica con altre tecniche come il collage e il disegno intuitivo. Non serve essere artisti o saper disegnare.
Perché partecipare?
-Per conoscere nuove pratiche artistiche legate alla fotografia.
– Sperimentare il potere proiettivo delle immagini fotografiche.
– Per raccontarsi creativamente liberando le proprie emozioni.
– Per essere più consapevoli di se stessi.
– Per visualizzare nuove prospettive.
– Allenare la creatività attraverso il potenziamento del processo creativo.
Come si svolge
Due incontri su Skype il 19/1 e il 26/1. Ogni partecipante riceverà una serie di input ispirati da alcuni artisti che hanno utilizzato la tecnica della rielaborazione fotografica. Successivamente verrà data una consegna da svolgere nell’arco di una settimana , seguirà condivisione di gruppo dell’esperienza appena conclusa. Le consegne saranno 3. Il laboratorio sarà a numero chiuso di max 5 partecipanti per dedicare a tutti la giusta attenzione e offrire uno spazio di ascolto adeguato.
Quali materiali servono?
All’atto di iscrizione vi verrà fornito una breve lista di fotografie che verranno selezionate dai partecipanti all’interno del proprio album di famiglia e fotocopiate che serviranno per il laboratorio.
Munirsi di riviste (femminili tipo Vogue, Marie Claire Etc), colla, forbici, fogli bianchi A4, colori (tempere, acquerelli, matite colorate, quello che preferite).
Laboratorio condotto da Michela Taeggi
Immagine tratta da ROOTS di Michela Taeggi
Prenotazioni
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