Miyako Ishiuchi

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Miyako Ishiuchi (石内都, nata nel 1947) è una delle figure più significative della fotografia giapponese contemporanea. Con il suo approccio intimo e profondamente personale, ha esplorato temi come la memoria, l’identità, il corpo e il passare del tempo. Le sue opere si collocano al crocevia tra documentazione e introspezione, offrendo uno sguardo potente su esperienze individuali e collettive.

 

 

Miyako Ishiuchi nasce a Nitta, nella prefettura di Gunma, e cresce a Yokosuka, una città dominata dalla presenza di una base navale americana dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’influenza di questa città, con il suo mix di culture giapponese e americana, ha avuto un impatto significativo sulla sua sensibilità artistica. Dopo aver studiato tessuti all’Università d’Arte di Tama a Tokyo, Ishiuchi si avvicina alla fotografia da autodidatta negli anni ’70. Questo background artistico è evidente nel suo lavoro, che spesso evoca la materialità e la trama delle superfici fotografiche.

La sua prima serie significativa, “Yokosuka Story” (1977-1980), è un’indagine visiva sulla città della sua adolescenza. Le immagini in bianco e nero, spesso granulose e contrastate, catturano l’atmosfera cruda e malinconica di un luogo segnato dalla presenza americana e dalla trasformazione sociale del dopoguerra. Questa serie non è solo un racconto di una città, ma una riflessione sulla memoria personale e sul processo di costruzione dell’identità in un contesto di forte cambiamento. Ishiuchi ha esplorato il corpo umano come contenitore di esperienze e storie, spesso concentrandosi su tracce di vulnerabilità e resilienza. Come nella serie:

  • “1·9·4·7” (1990-1992). Riflette sull’anno della sua nascita, collegando la sua esperienza personale al trauma collettivo della generazione postbellica giapponese.
  • “Mother’s” (2000-2005).Un omaggio alla madre dell’artista, che fotografa oggetti personali come biancheria intima e cosmetici, trasformandoli in simboli di intimità, perdita e connessione generazionale.

Uno dei lavori più potenti di Ishiuchi è “Hiroshima” (2007-2019), in cui fotografa oggetti appartenuti alle vittime del bombardamento atomico del 1945.

Altre serie di spicco sono:

  • “Scars” (1991-1998). Una serie di fotografie che documentano cicatrici sul corpo umano, affrontando temi come la guarigione, il dolore e la trasformazione fisica.
  • “Skin” (1996-1999). Immagini ravvicinate che catturano la texture e la topografia della pelle umana, trattando il corpo come un paesaggio emotivo.

Miyako Ishiuchi ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il prestigioso Hasselblad Award nel 2014, uno dei massimi onori nel mondo della fotografia. Le sue opere sono esposte in musei di rilievo come il Museum of Modern Art (MoMA) di New York e la Tate Modern di Londra.

 

Fonti:

Hasselblad Foundation. (2014). Hasselblad Award Winner: Miyako Ishiuchi. Retrieved from https://www.hasselbladfoundation.org

MoMA. (n.d.). Miyako Ishiuchi. Retrieved from https://www.moma.org/artists/37053

Tate Modern. (n.d.). Artist Profile: Miyako Ishiuchi. Retrieved from https://www.tate.org.uk

Aperture. (2015). Photographing Memory: Miyako Ishiuchi’s Objects of Intimacy. Retrieved from https://aperture.org

 

 

Le fotografie sono state prese dal web e utilizzate esclusivamente a fini formativi.

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