Mari Katayama

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Mari Katayama (nata nel 1987 a Gunma, Giappone) è un’artista visiva e performer giapponese la cui opera ruota attorno alla rappresentazione del corpo e alla sua rinegoziazione attraverso l’arte. Katayama ha una condizione genetica chiamata constriction ring syndrome, una malattia rara che comporta malformazioni agli arti. All’età di nove anni ha scelto di sottoporsi all’amputazione bilaterale delle gambe, una decisione che ha segnato profondamente la sua vita e la sua poetica artistica.

 

 

Utilizzando il proprio corpo come soggetto e oggetto della sua arte, Katayama costruisce elaborate fotografie performative in cui posa con protesi decorate, oggetti cuciti a mano, elementi tessili e sculture morbide da lei stessa realizzate. Il cucito e il tessuto diventano strumenti di rielaborazione e trasformazione dell’esperienza corporea, richiamando la tradizione artigianale e il gesto intimo del prendersi cura. Le sue composizioni visive non sono semplici autoritratti, ma ambientazioni scenografiche in cui il corpo, frammentato e riassemblato, diventa metafora dell’identità complessa, vulnerabile ma potente.

Una delle sue serie più note, you’re mine (2014), mostra l’artista in pose eleganti e teatrali, in ambienti domestici o artificiali, accompagnata da oggetti che evocano il corpo e le sue estensioni. Le sue protesi non vengono mai nascoste, ma decorate e rese parte integrante dell’immagine, trasformandosi da segni di menomazione a simboli di potere e creatività. L’estetica di Katayama sfida i canoni normativi della bellezza e della femminilità, proponendo un’immagine alternativa che celebra la differenza, la resilienza e l’autodeterminazione.

Il lavoro di Katayama si inserisce nel discorso contemporaneo sull’intersezione tra corpo, disabilità e identità di genere, con una visione radicale e poetica del corpo come campo di battaglia e di possibilità. L’artista ha esposto a livello internazionale, tra cui alla Biennale di Venezia (2019), portando la sua voce unica e potente all’interno del panorama artistico globale.

Fonti:

Katayama, Mari. Gift. Tokyo: Akaaka Art Publishing.

Burns, Lucy. “Mari Katayama: Japanese Artist Who Embroiders Her Body into Her Work.” BBC News.

Brand, Alice. “Reclaiming the Body: The Art of Mari Katayama.” Frieze, Issue 203.

Buckley, Annie. “Radical Bodies: Disability and Visual Art.” Art in America, Vol. 107, No. 7.

Linfield, Susie. “Self-Portraits, Self-Invention.” The New York Review of Books.

Le fotografie sono state prese dal web e utilizzate esclusivamente a fini formativi.

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