
Abstract
Il progetto “A casa tutto bene” propone una riflessione sul concetto di casa come luogo in cui si intrecciano relazioni, affetti e tensioni. Cosa significa davvero “casa”? È il luogo in cui ci sentiamo protetti, o quello dove impariamo a convivere con le nostre fragilità? E se la casa fosse anche il nostro corpo, la prima dimora delle emozioni e dei legami che ci definiscono?
Il titolo, volutamente ironico e di uso comune, invita a guardare oltre le apparenze e a esplorare le verità, i silenzi e le emozioni che abitano le nostre relazioni più intime, non solo con gli altri ma anche con noi stessi. I progetti fotografici di “A casa tutto bene” raccontano storie che sono al tempo intime e universali, esplorando non solo gli spazi domestici, ma anche il corpo come casa originaria. Le opere trasmettono emozioni profonde e, più che offrire risposte, sollecitano domande alle quali ciascuno è chiamato a riflettere. Ogni progetto diventa un tassello di un mosaico più grande, un’opera collettiva che racconta la complessità delle relazioni umane.