
La sua opera si distingue fin dagli esordi per un approccio sperimentale, libero dalle convenzioni del reportage e profondamente legato a un’idea di fotografia come atto artistico, meditativo e visionario. Negli anni Sessanta e Settanta, Jodice si confronta con le avanguardie concettuali e con il fermento artistico della sua città, collaborando con artisti come Joseph Beuys, Andy Warhol, Gino De Dominicis, Vettor Pisani e Jannis Kounellis. In questo periodo, realizza lavori in cui la fotografia si fa linguaggio critico, come nella serie Interventi su immagini, in cui l’artista manipola e altera il negativo, disegnando, graffiando, sovraesponendo, per rompere il meccanismo della visione lineare e oggettiva.
Questi interventi rendono le fotografie delle superfici ambigue, aperte all’interpretazione, cariche di stratificazioni visive e concettuali. Jodice sperimenta anche sul piano temporale, come nelle celebri serie Vedute di Napoli e Mediterraneo, in cui l’immagine si carica di silenzio, assenza, sospensione, e la fotografia diventa un medium per evocare il tempo immobile della memoria, del mito, della storia sepolta nei luoghi. Il suo bianco e nero, rarefatto e scultoreo, è frutto di un controllo rigoroso del processo fotografico, dal tempo di esposizione alla stampa in camera oscura, dove ogni dettaglio è trasformato in segno, materia, pensiero.
La sperimentazione di Jodice non è solo tecnica, ma è una forma di scavo interiore, di interrogazione sul senso stesso dello sguardo, sulla possibilità di vedere ciò che non è immediatamente visibile. La sua fotografia è un’arte del silenzio e dell’invisibile, dove la realtà si dissolve in visione, e l’immagine diventa spazio mentale, memoria, sogno.
Fonti:
Mimmo Jodice. La camera incantata, Electa, 2016
Mimmo Jodice. Tempo interiore, Skira, 2010
Intervista a Mimmo Jodice su Artribune, 2020
Catalogo mostra Attesa. 1960–2016, Museo Madre, Napoli
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, archivio artisti
Fotografia e oltre. Lezioni italiane di fotografia, Contrasto, 2019
Testi critici di Roberta Valtorta e Denis Curti su Mimmo Jodice